Disfunzione erettile: ancora troppi i casi non trattati

La disfunzione erettile è un argomento spinoso e difficile da trattare. Crea imbarazzo, disagio e un forte colpo alla psiche dell’uomo. La sfera sessuale non è quasi mai discussa al di fuori delle lenzuola: è un argomento privato, intimo, da affrontare con il/la proprio/a partner.

Difficilmente al presentarsi dei problemi di disfunzione erettile ci si rivolge a un medico per approfondire la questione e per risalire alle cause o analizzare i sintomi. Eppure è già stato comprovato che episodi di impotenza possono essere un campanello d’allarme per malattie ben più gravi, come quelle vascolari al cuore.

Troppo spesso però il problema viene diagnosticato, ma non trattato adeguatamente. Dalla ricerca “Undertreatment of Erectile Dysfunction: Claim Analysis of 6.2 million Patients”, supportata in parte dalla SIU Urology Endowment Found e la Fondazione Havana Day dreamers, pubblicata in Ottobre sul The Journal of Sex Medicine, si evince come i problemi di disfunzione erettile non sono trattati e seguiti dai medici come dovrebbero.

Lo studio ha interessato oltre 6 milioni e 200 mila uomini tra il Giugno 2010 e il Giugno 2011 con un’età superiore ai 30 anni affetti da disfunzione erettile. Di questi solo il 25.4% ha ricevuto una prescrizione medica per un trattamento, mentre al restante 74.6% è stato diagnosticato il problema ma non ha seguito alcuna terapia per fronteggiarlo.

Al 75.2% degli uomini trattati sono stati prescritti gli inibitori PDE5 e al restante 30.6% è stata consigliata la terapia sostitutiva degli androgeni (ART) sia da sola che in combinazione con altri trattamenti. Eppure se gli uomini fino ai 59 anni hanno ricevuto almeno una prescrizione medica, gli uomini dai 60 anni in su non sono stati curati in modo adeguato. L’avanzare dell’età è però uno dei fattori di rischio principali della manifestazione dei problemi di erezioni. Comparati con gli uomini la cui disfunzione erettile era collegata al cancro alla prostata, quelli che hanno sviluppato il deficit per colpa di ipogonadismo, disturbi del sonno, iperplasia prostatica benigna o sindromi metaboliche, hanno ricevuto più prescrizioni mediche.

Il trattamento più seguito è sicuramente quello tramite le pillole orali, ma moltissimi uomini o non rispondono agli inibitori PDE5 o non possono assumerli dati gli effetti collaterali che questi possono avere sul loro organismo per colpa di altre specifiche patologie. Medici e pazienti non si curano di trovare o provare altri trattamenti disponibili per la disfunzione erettile e spesso ne ignorano persino l’esistenza. Eppure per alcuni pazienti parlare delle opzioni possibili è un passo necessario, dal momento che il degrado delle cellule muscolari lisce del pene a seguito dell’avanzare dell’età, di malattie come diabete, colesterolo alto e ipertensione, può impedire agli stessi farmaci inibitori di fare il loro lavoro.

Nonostante ciò la maggior parte degli uomini in età avanzata che presentano disfunzione erettile non riceve alcun trattamento, eppure i benefici di un trattamento per l’impotenza sono ormai stati riconosciuti, ma sono ancora molti gli ostacoli che si trovano lungo la strada verso l’attivazione di un trattamento, tra cui gli stessi medici e i pazienti, entrambi non consapevoli delle cure alternative sul mercato e spesso anche ignoranti sulla malattia stessa.