L’importanza delle onde d’urto sui corpi cavernosi e circolazione

Negli ultimi decenni sono stati effettuati numerosi progressi per comprendere e trovare un rimedio per la disfunzione erettile (DE). La maggior parte dei pazienti affetti da DE rispondono alle opzioni disponibili oggi per il trattamento, tra le quali i farmaci ad assunzione orale contenenti gli inibitori della PDE5 e le iniezioni intracavernose di agenti vasodilatatori.

Tuttavia, questi farmaci sono in grado di alterare la fisiopatologia del meccanismo della disfunzione erettile. Essi sono solitamente assunti a richiesta prima dell’atto sessuale, e non permettono erezioni spontanee. Pertanto, esiste la necessità di un nuovo concetto di trattamento efficace per dare un effetto duraturo sulla funzione erettile spontanea.

L’impotenza o disfunzione erettile sono causate  da una scarsa vascolarizzazione

Recentemente è stata introdotta un rimedio per la disfunzione erettile promettente: l’applicazione di onde d’urto extracorporee a bassa intensità sul tessuto del pene. Le onde d’urto sono onde acustiche che generano un impulso di pressione e che trasportano energia quando si propagano attraverso un elemento. Il grado di messa a fuoco può essere modulato in modo non invasivo, con conseguente concentrazione variabile di energia nella posizione desiderata. Quando le onde d’urto vengono applicate ad un organo, le onde focalizzate interagiscono con i tessuti profondi prescelti e agiscono come forze micromeccaniche transitorie che avviano molti cambiamenti biologici.

La terapia con onde d’urto extracorporee è stata clinicamente esaminata e applicata in vari campi medici. Onde d’urto ad alta intensità vengono utilizzate per la litotripsia (frantumazione dei calcoli renali/biliari), grazie alla loro natura distruttiva meccanica. Onde d’urto a media intensità hanno dimostrato di avere proprietà anti-infiammatorie e sono utilizzate per il trattamento di una vasta gamma di condizioni ortopediche come fratture pseudoartrosi, tendiniti, borsiti, ecc.

Onde d’urto a bassa intensità probabilmente hanno proprietà angiogeniche e sono utilizzate nel trattamento di ferite croniche, neuropatia periferica, e nel tessuto cardiaco ischemico. Quando le onde d’urto a bassa intensità ancora relativamente deboli vengono applicate ad un organo, interagiscono con i tessuti profondi mirati causando  stress meccanico e microtraumi, noto anche come sollecitazione di taglio.

Questa forza di taglio innesca una catena di eventi che causano il rilascio di fattori angiogenici che inducono la neovascolarizzazione dei tessuti colpiti e migliorando l’afflusso di flusso di sangue. L’estrapolazione di questi risultati ha portato alla supposizione che, se applicate ai corpi cavernosi, le onde a bassa intensità possono migliorare il flusso sanguigno del pene e la funzione endoteliale stimolando l’angiogenesi nei tessuti del pene. Questa ricerca riassume l’effetto delle onde d’urto a bassa intensità sul tessuto erettile, nonché l’evidenza clinica del suo effetto in pazienti con disfunzione erettile vascolare.

Migliorare la vascolarizzazione per ripristinare l’erezione

La ricerca sui cambiamenti biologici è stato principalmente incentrato su angiogenesi e neovascolarizzazione locale. Più di un decennio fa, la ricerca condotta dall’equipe del Dott. Wang (2003) ha rilevato che le onde d’urto a bassa intensità stimolano la crescita di fattori correlati all’angiogenesi, come la sintesi endoteliale dell’ossido nitrico, il fattore di crescita vascolare endoteliale e fattori di proliferazione delle cellule endoteliali, come ad esempio, l’antigene nucleare della proliferazione cellulare.

Questo gruppo ha anche riferito che le onde d’urto a bassa intensità inducono la neovascolarizzazione e la proliferazione di nuove cellule.

Questo effetto si evidenzia 4 settimane dopo il trattamento e persiste per più di 12 settimane. Inoltre, studi precedenti su topi transgenici hanno rivelato una sovraregolazione del recettore 2 del fattore di crescita vascolare endoteliale, considerato un mediatore primario di segnalazione angiogenico. Studi immuno-istologici hanno dimostrato una densità dei vasi più alti nei gruppi trattati con onde d’urto.

Negli ultimi anni, le onde d’urto a bassa intensità sono anche state studiate per quanto riguarda il loro effetto sulle cellule staminali nella riparazione dei tessuti. Cellule staminali e cellule progenitrici hanno la capacità di dividersi e differenziarsi in cellule specializzate. Il loro ruolo chiave nella neovascolarizzazione di tessuti ischemici è stato ampiamente studiato negli ultimi anni. Un esempio sono le cellule progenitrici (CPC). Durante l’ischemia acuta, il rilascio di fattori di crescita vascolari possono contribuire alla riparazione endoteliale in corso. Il Dott. Aicher ha studiato l’effetto delle onde d’urto a bassa intensità sul ritorno di CPC umane infuse nei ratti con ischemia cronica negli arti posteriori.

Nel suo studio i muscoli ischemici trattati con CPC sono risultati notevolmente più marcati rispetto ai muscoli non trattati. Il trattamento ha aumentato significativamente il flusso di sangue nei muscoli ischemici. Ulteriori studi hanno dimostrato gli effetti benefici delle onde d’urto a bassa intensità sul rimodellamento del ventricolo sinistro nei maiali con infarto del miocardio indotto sperimentalmente e lesione del miocardio con riperfusione ischemica.